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Informatica Forense - Domande Frequenti


  1. Le mail e i messaggi contenuti in un cellulare e/o PC possono essere utilizzati come prova in una causa?

    Sì, mail e messaggi costituiscono “evidenze digitali” e in quanto tali ne è possibile la presentazione al giudice per l’eventuale ammissione come fonte di prova.

  2. Che cos’è una “evidenza digitale”?

    Si intende per “evidenza digitale” qualsiasi dato digitale (es. file audio – file video – file di testo – file immagine – file di database – ecc.) che sia memorizzato o trasmesso in formato digitale da dispositivi elettronici come: tablet, PC, fotocamera digitale, ipod, smartphone, iphone, ecc..

  3. Quali sono le misure tecniche che devono essere assicurate affinché una “evidenza digitale” sia utilizzabile in ambito processuale come fonte di prova?

    Le “evidenze digitali” sono immateriali e fragili, quindi facilmente alterabili e danneggiabili.
    Il Codice di Procedura Penale prevede che, per l’accertamento di tracce e altri effetti materiali del reato in relazione a sistemi informatici o telematici, vengano adottate misure tecniche dirette ad assicurare:

    • la conservazione dei dati originali;
    • l’inalterabilità;
    • la conformità dei dati acquisiti a quelli originali;
    • l’integrità;
    • l'immodificabilità.

  4. Quale disciplina si occupa di garantire le caratteristiche essenziali affinché una “evidenza digitale” sia utilizzabile in ambito processuale come fonte di prova?

    L’Informatica Forense (Digital Forensics) è la disciplina che consiste nell’estensione alla tecnologia informatica di teorie, principi e prassi proprie delle scienze forensi con lo scopo principale di garantire l’integrità, l’autenticità, la veridicità, e la completezza della “evidenza digitale”.
    L’Informatica Forense, attraverso professionisti dotati di specifiche competenze informatico/giuridiche (Consulente Informatico Forense o “Digital Forensics Examiner”) si occupa della:

    • identificazione
    • acquisizione
    • analisi
    • presentazione

    del dato digitale come fonte di prova.

  5. Quali strumenti utilizza un Consulente Informatico Forense?

    Il Consulente Informatico Forense procede all’individuazione e concreta applicazione delle migliori modalità di acquisizione e analisi dei dati, mediante l’utilizzo di:

    • Tool Forensics: software e hardware per il supporto tecnico;
    • Best Practices: prassi operative per tecnici e operatori del diritto.

  6. Quali sono le principali informazioni che tramite procedure di Informatica Forense si possono trarre dai cellulari?
    Dai cellulari si possono estrarre in particolare le seguenti informazioni:

    • l’elenco dei contatti (nome, cognome, indirizzo, foto del contatto);
    • l’elenco delle chiamate in entrate, chiamate perse, chiamate uscenti;
    • i dati dell’agenda elettronica (riunioni, appuntamenti, memo, attività, note, ecc.);
    • l’elenco degli SMS, MMS, messaggi con “imessage”, messaggi di posta elettronica con allegati;
    • l’elenco dei post di WhatsApp e di altre App di messaggistica (es. Telegram – Facebook Messenger – Skype, ecc.);
    • i file immagine, i file video, i file audio, e le registrazioni vocali;
    • le coordinate memorizzate nelle immagini effettuate dalla fotocamera digitale incorporata nel cellulare;
    • l’elenco delle connessioni Wi-Fi e Internet.

  7. Quali sono le principali attività che tramite procedure di Informatica Forense si possono effettuare sui PC?
    Il Consulente Informatico Forense può effettuare sui PC le seguenti principali attività:

    • recupero di posta elettronica giacente, suddivisa in: posta ricevuta/inviata e bozze/posta cancellata;
    • recupero file cancellati (Data Recovery);
    • ricerca delle password presenti nel PC (software e account);
    • ricerca di file per i quali è stata modificata di proposito l’estensione per nasconderli;
    • estrazione cronologia delle visite effettuate sui siti web;
    • individuazione di testi presenti sui social network o nelle chat frequentate dall'utente;
    • ricerca di file di documenti ad esempio Microsoft Office, documenti di OpenOffice e file PDF;
    • ricerca di file immagine con estensione: JPEG , GIF, TIFF , PNG e BMP.

  8. Qual è il costo di una Consulenza Informatica Forense?

    I costi delle consulenze informatiche forensi si differenziano in base al caso specifico, poiché l’attività varia in base a diversi parametri (tipo e modello di dispositivo, capacità di memoria, quantità di dati, complessità dell’analisi, ecc.).
    Nell’ambito dei processi civili o penali non esistono tabelle di riferimento per la quantificazione dei costi delle perizie di Informatica Forense:

    • se si tratta di Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU) per la Pubblica Amministrazione il costo della Perizia Informatica Forense viene calcolato utilizzando il parametro delle vacazioni;
    • per le Consulenze Tecniche di Parte (CTP) invece il calcolo del preventivo viene fatto a consuntivo oppure a ore, soprattutto nel caso in cui l’attività di CTP preveda la partecipazione a Operazioni Peritali gestite da consulenti terzi, la cui complessità e durata non è prevedibile a priori.

    Riguardo l’attività di Informatica Forense, in fase antecedente all’eventuale processo, è possibile richiedere al Consulente Informatico Forense uno studio di fattibilità preventivo: non esistono tabelle per la quantificazione dei costi, anche se è possibile fare riferimento al Tariffario edito dalla A.I.P. (Associazione Informatici Professionisti).